Il numero di candidati che ha superato lo scritto negli ultimi concorsi è stato davvero elevato (87% circa) e questo ha di conseguenza allungato enormemente i tempi di svolgimento delle successive prove orali e, per alcune classi di concorso, prove pratiche.

Ma un emendamento approvato ieri dalla settima commissione cultura, cambia radicalmente. Se prima, infatti, per superare la prova scritta, vi era un’unica condizione, ovvero raggiungere un punteggio minimo di 70/100, ora a questa condizione se ne aggiunge un’altra.

Il numero di candidati ammessi alle prove successive sarà pari al triplo dei posti banditi nella regione per la singola classe di concorso o tipologia di posto. L’emendamento prevede anche, che saranno ammessi all’orale i candidati che abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi.

La misura però, seppure condivisibile in linea di principio, sembra eccessivamente restrittiva, considerando che, tipicamente, in normali concorsi con prova scritta iniziale, il numero dei candidati ammessi alle prove successive è di dieci volte il numero dei posti.

Non si tiene conto di eventuali mancanze di candidati alle prove successive (la percentuale di presenze all’orale dell’attuale concorso sono molto basse) o di candidati che partecipano a più classi di concorso su gradi diversi e sul sostegno con la conseguenza che alcuni posti potrebbero rimanere tristemente vacanti.

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