L’istituto di ricerca socio-economica italiano Censis ha stilato l’annuale classifica degli atenei italiani. Con sorpresa, l’Università della Calabria, che già da diversi anni stazionava nelle primissime posizioni, si è aggiudicata il primo posto tra i grandi atenei, ovvero quelli con un numero di studenti compreso tra 20 e 40 mila. L’università calabrese ha staccato Pavia e Perugia.

Questa non è l’unica buona notizia per il sud Italia (isole comprese), che in generale, vede crescere del +4,2% il numero delle immatricolazioni, in controtendenza con le altre zone d’Italia, tutte in calo.

Padova invece, sfila il primo posto a Bologna nella classifica dedicata ai maxi atenei, ovvero quelli con più di 40 mila studenti, terza la Sapienza di Roma. Trento si conferma al vertice tra gli atenei di medie dimensioni (10-20mila studenti), mentre Camerino conferma la leadership tra i piccoli (fino a 10mila studenti).

Aumento di matricole al sud

Il numero di immatricolati totali, nel paese, rimane sostanzialmente stabile, ma il merito è delle università meridionali che iniziano ad attrarre di più e compensano il calo di iscrizioni in tutte le altre zone d’Italia. Nel Centro il calo è stato del -3,6%, nel Nord Ovest del -2,5%.

Repubblica, segnala anche un maggior numero di studentesse iscritte a Ingegneria e Medicina, mentre crollano Psicologia e le altre facoltà scientifiche.

L’area sanitaria si conferma in forte crescita, con un +7% di immatricolazioni, trainata da Medicina, Professioni Sanitarie e Farmacia, ma risultano in crescita anche Scienze Motorie e Sportive (+5,5%) ed Educazione e Formazione (+5,9%).

Con segno negativo, invece, Psicologia in calo (-10,5% dopo anni di crescita), Giurisprudenza (-2,7%), Economia (-1,5%) e le discipline scientifiche (-7,3%), in particolare le STEM dove però va riducendosi la differenza di genere.

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